Enoturismo e food tour nella provincia di Teramo

Il turismo enogastronomico, negli ultimi anni, riscuote un progressivo interesse; sempre più turisti, nel tracciare i propri itinerari culturali e/o naturalistici, prestano attenzione alla possibilità di visitare le cantine del territorio per scoprirne il patrimonio enologico.

Infatti, nel 2017, questo particolare settore del turismo in Italia ha realizzato un fatturato di 2,5 miliardi di euro e vanta grandi prospettive di crescita (leggi di più qui).

Nell’articolo qui sopra viene sottolineato come uno dei punti di forza delle mete preferite dagli enoturisti è un personale altamente formato in materia enogastronomica: per raggiungerne i luoghi più caratteristici e genuini la scelta preferita è quella di affidarsi a guide e tour operator specializzati.

In Italia le regioni dove l’enoturismo attira più ospiti sono la Toscana, il Veneto, la Sicilia e il Piemonte (le Langhe).

Grazie alla presenza di guide organizzate e tour operator sia italiani che stranieri, il turista trova tutte le informazioni e il supporto logistico per essere accompagnato tra luoghi ed eventi.

 

Enoturismo a Teramo e in Abruzzo

La provincia di Teramo, grazie alla sua caleidoscopica ricchezza di sfumature gastronomiche, è una meta perfetta per il turista desideroso di scoprirne il fascino.

Sono presenti diverse associazioni dedite a sviluppare l’enoturismo sul territorio abruzzese, come il nostro Consorzio o il Movimento del Turismo del vino (www.movimentoturismovinoabruzzo.it); non mancano poi progetti rivolti ad agevolare la scoperta del territorio, come Percorsi vini d’Abruzzo.

I numerosi eventi organizzati periodicamente e le molte guide realizzate possono essere il punto di partenza per il tour operator che voglia creare pacchetti turistici focalizzati sulla scoperta delle colline teramane e dei suoi vini.

Inoltre, l’Abruzzo già possiede dei percorsi turistici consolidati tra villeggiatura al mare ed escursioni in montagna. Attrazioni che possono essere facilmente integrate con percorsi enogastronomici, ma che necessitano ancora di una aggressiva azione di marketing territoriale per essere maggiormente conosciute.

 

I wine tours proposti dai tour operator

Navigando nei siti dei principali operatori del settore (www.bkwinetours.com) è possibile identificare tre tipologie di servizi offerti agli amanti del vino:

  • Tour di una giornata. L’elenco delle attività è dettagliato e vengono sempre chiariti i costi inclusi ed esclusi dall’offerta.
  • Tour standard di 4 /5 giorni con una descrizione dettagliata delle specificità enoiche e gastronomiche delle diverse tappe.
  • Tour personalizzati costruiti appositamente per approfondire specifici temi enogastronomici.

Alcuni tour operator non si limitano a proporre percorsi di degustazione, ma allargano il ventaglio della loro offerta con attività pratiche tradizionali, come ad esempio cooking class, raccolta del tartufo con i cani o pesca (a seconda della regione).

 

Caratteristiche dei wine tours in America

In America il fenomeno dei wine tours è particolarmente sentito, tanto che esiste una conferenza internazionale in California sul tema del marketing e del turismo del vino (winetourismconference.org/wine-tour-operators/).

I wine lovers americani rappresentano un bacino di turisti che l’Italia deve imparare a intercettare.
Per farlo deve studiare le caratteristiche del turismo enogastronomico USA e sapere offrire dei servizi all’altezza delle aspettative.

Osservando le principali società specializzate americane si notano alcuni elementi ricorrenti:

  • Guide esperte formate in modo professionale.
  • Un forte feedback sociale sui portali web di recensioni turistiche.
  • Capacità logistiche per i trasporti sul territorio.

I soci del Consorzio Colline Teramane sono molto attenti alla vocazione turistica del territorio, infatti negli anni hanno avviato agriturismi e bed and breakfast vicini alle loro cantine.

Per il tour operator specializzato in wine tour questi sono punti di partenza fondamentali per costruire qualsiasi percorso enogastronomico nel teramano.

Voi cosa ne pensate?
Cosa manca al nostro territorio per essere una delle principali mete dell’enoturismo italiano?